Frosinone: l’esonero di Vivarini, le parole di Stirpe e gli “inviti” a pubblico e stampa

Il focus dopo la conferenza stampa di martedì nella quale è stato annunciato un cambio di rotta

E alla fine a pagare è stato l’allenatore. La notizia è arrivata all’improvviso ieri mattina, poco prima dell’inizio della conferenza stampa indetta dal presidente Maurizio Stirpe: il Frosinone ha esonerato Vincenzo Vivarini. Nemmeno un’ultima chance per il tecnico abruzzese. Il match contro il Pisa avrebbe potuto essere l’ultima spiaggia, invece la decisione è giunta prima del previsto. E lo stesso patron giallazzurro ne ha raccontato i dettagli: “Stamani (ieri, ndr) alle 07:30 abbiamo deciso con il direttore Angelozzi di sollevare dall’incarico Vivarini. Non siamo contenti e non siamo convinti che questa sia la scelta giusta, la facciamo perché vogliamo togliere alibi a tutti quanti”. Poi, in un comunicato ufficiale, le frasi di rito: “[…] La Società desidera ringraziare il mister per il lavoro svolto e gli augura il meglio per il futuro professionale”.

IL RETROSCENA – Una decisione profondamente ragionata quella dell’esonero. Voci di corridoio parlano di una notte fitta di colloqui che sarebbero intercorsi tra lo stesso Stirpe ed il direttore Angelozzi, perché l’intento dell’area tecnica era quello di proseguire con Viva. Troppo evidenti e preoccupanti, però, gli ultimi atti comunicativi del rettangolo verde. Una vittoria, tre pareggi e cinque sconfitte dopo nove giornate di campionato con l’ultimo posto occupato in classifica. Ma soprattutto, mancanza di segnali dal punto di vista emotivo e caratteriale. C’era bisogno di una scossa e la scelta, su orientamento presidenziale, è arrivata. Paga Vivarini perché nel calcio, quando le cose non vanno, a subirne le conseguenze è l’allenatore.

EMPATIA – L’ex Catanzaro ha la sua buona fetta di responsabilità con diversi capi d’imputazione, avanzati a più riprese anche da una larga parte della tifoseria. A cominciare dalla mancanza di feeling con i calciatori, apparsa palese in varie situazioni e confermata dal presidente Stirpe: «Le cose non sono andate nel modo che tutti auspicavamo. Evidentemente non si è creata l’empatia giusta tra il tecnico e la squadra, i risultati sono sotto gli occhi di tutti». Detto ciò, le scelte adottate in sede di campagna acquisti non hanno facilitato i compiti al “Com”. Ed in questo, un mea culpa globale forse sarebbe stato auspicabile in sede di conferenza. Al giovane Leandro Greco il difficile compito di trovare la quadra e di tirare fuori il Leone da una crisi infinita. L’ex tecnico della Primavera è già all’opera nel ritiro di Castel di Sangro, dove ha iniziato a preparare la delicata sfida interna di domenica contro il Pisa.

PUBBLICO E STAMPA – Ieri, però, nel calderone di negatività analizzato dal patron dei ciociari sono finiti a sorpresa anche il “pubblico” e la stampa. Un intervento che non è scorso senza osservazioni mirate, specie sui social dove in massa la tifoseria ha seguito la live della conferenza. “Come la società si assume le proprie responsabilità, io credo che tutti si debbano fare un esame di coscienza. Compresi pubblico e stampa”, ha detto Stirpe. Considerazioni dirette e lecite, ma non per questo giuste a priori. Inserire nel pentolone i media o l’ambiente suona come una scusa, spesso abusata nel calcio per giustificare decisioni sbagliate, risultati non conseguiti ed obiettivi non centrati. Fotografare quanto accade non vuol dire remare contro ed è indubbio che, nel caso specifico, in sede di programmazione qualcosa non sia andata per il verso giusto.

OBIETTIVITÀ – Da gennaio 2024 ad oggi, dalla Serie A svanita nel modo peggiore (più per propri demeriti che per meriti altrui) all’incubo dell’attuale partenza in cadetteria: di passaggi a vuoto da analizzare ce ne sarebbero. Con obiettività e rispetto, senza per questo aver voglia di distruggere chissà cosa. E adesso ci si aggiunge un inatteso cambio di allenatore (inseguito per oltre un mese durante l’estate), fonte di ulteriori interrogativi sulla bontà del progetto intrapreso. Perché non era esattamente questo ciò che il “pubblico” giallazzurro, a fronte di oltre 8000 abbonamenti sottoscritti con amore incondizionato a luglio, si aspettava. Né quello che si attendeva la stessa dirigenza, orientata verso il presidio della parte sinistra della graduatoria. I costi di gestione della rosa, del resto, lo certificano. L’auspicio comune, ora, è che con Greco la squadra possa tirarsi fuori al più presto dalla tempesta. Per il bene del Frosinone.

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