Frosinone in caduta libera: Vivarini parafulmine e gli errori del club, l’analisi

L'analisi dopo l'ennesima prestazione horror dei giallazzurri

Il copione è lo stesso. Scene di un film già visto e rivisto. Ed ora il rischio è di perdere totalmente il controllo. Perché la barca Frosinone fa acqua da tutte le parti e nulla sembra in grado di ricacciare indietro le onde. Contro la Carrarese è giunta l’ennesima prova imbarazzante dei giallazzurri, priva di ogni componente che dovrebbe animare qualsiasi squadra di calcio. Tecnicamente e caratterialmente, lo zero ha imperato ovunque confermando i limiti di un organico costruito male e che ora vede in mister Vivarini il suo parafulmine. Molti tifosi ne chiedono la testa, convinti che sia l’artefice di questo rendimento horror. E qualcosa, seppur ad oggi sia più teoria che pratica, potrebbe accadere.

SCELTE – La società, con in cima il direttore Angelozzi, è improbabile che non stia valutando tutte le opzioni per invertire la rotta e fare qualcosa. Sterzare, tenere la barra dritta e tirare giù quell’acqua salita a bordo in quantità talmente elevate da invadere anche gli spazi più nascosti. C’è bisogno di una scossa ed a pagarne le conseguenze, soprattutto nell’immaginario collettivo frusinate, dovrebbe essere l’allenatore. I cori piovuti ieri dagli spalti lo confermano con apporto concreto. Perché il ko di ieri è l’ultimo di una serie, perché le gare scialbe in cui niente funziona sono troppe, perché la classifica inizia davvero a preoccupare. Univocamente all’assenza di compattezza: ogni calciatore sembra giochi per sé e di un gruppo non vi è alcuna traccia (a parte la parentesi Cittadella). Rimanere inermi dinanzi ad una situazione del genere sarebbe un atto di grave colpevolezza da parte del club, non a caso dei movimenti sottotraccia potrebbero essersi già concretizzati.

RESPONSABILITÀ – Di sicuro, nella ripartizione a torta delle percentuali di responsabilità, la società possiede la fetta più grande. Dalla comunicazione dirigenziale alle scelte operate in sede di mercato, si è sbagliato praticamente tutto. Non aver fornito a Vivarini giocatori idonei allo sviluppo della sua idea calcistica, improntata su principi moderni e su un calcio profondamente posizionale con matrice dominante, ha innescato una serie di conseguenze a catena difficili da gestire. Viva le ha tentate tutte, persino “rinnegando” la sua proposta e schierando dieci giocatori dietro la linea della palla a fare le barricate. Ma nemmeno quello è servito e l’impressione è che chiunque dovesse sedersi sulla panchina dei ciociari, rischierebbe comunque di finire in tempesta. Vedremo cosa accadrà nelle prossime ore, certamente ben poco è stato compiuto per “evitare disastri”. E vedere il Frosinone in caduta libera è un duro colpo per la sua gente.

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