Il Frosinone ha toccato il fondo, o almeno si spera. Vediamo difficile far peggio di così, anche se purtroppo, allo stesso tempo, è davvero complicato vedere una luce in fondo al tunnel in questo momento.
Non ci sono purtroppo segnali di ripresa. Dopo il 4-0 di Brescia ci si attendeva una reazione d’orgoglio, anche annunciata dallo stesso Vivarini nel pre sfida con il Bari. Ma tutto è sembrato meno che una squadra vogliosa di rifarsi.
Una squadra spenta, svogliata, senza idee. Un’accozzaglia di calciatori messi in campo senza arte ne parte, un modulo che non si capisce quale sia. Oyono e Marchizza messi dalla stessa parte quasi a pestarsi i piedi. In campo Kalaj che non giocava da due anni, senza parlare di Ambrosino. Qual è il suo ruolo? Dove gioca? Seconda punta, esterno d’attacco, trequartista? Qual è il suo compito? E poi: come gioca il Frosinone? Quali sono i suoi punti di forza? Forse siamo noi che non siamo in grado di capirlo in quanto siamo solamente umili giornalisti e appassionati di questo sport e non allenatori, ma di partite comunque ne abbiamo viste, e tante, in questi anni.
Non siamo arrivati da poco tempo, dalla Serie A, ci ricordiamo benissimo da dove arriviamo, il Frosinone lo seguivamo già dai tempi dei derby con il Ceccano o con il Real Cassino. Nei tempi in cui il Sora era la prima squadra della provincia per intenderci. Eppure pochissime squadre del passato superano questa in temine di passività e confusione.
Forse solo quella di Carboni prima e Campilongo dopo era allo stesso livello. Ecco, ora serve una risposta. O da parte della squadra o della società. Perchè i tifosi del Frosinone non meritano tutto questo. Il “Tifiamo solo la maglia” è un messaggio chiaro della tifoseria che ora attende una risposta per non vanificare quanto di buono fatto in questi ultimi 20 anni.