Doveva essere la partita della vita. Doveva essere la gara senza un domani, quella da sputare sangue, da vincere a tutti i costi, la tua finale di Coppa dei Campioni. Invece si è vista tutt’altra storia, si è visto quello che si vede da inizio anno: confusione, approssimazione e una pochezza generale disarmante.
Una gara no sense del Frosinone che, contro la Reggiana, raccimola l’ennesimo punticino stagionale. Un primo tempo inspiegabile. Come è inspiegabile l’undici mandato in campo da Greco a inizio partita, senza un centravanti di peso contro una difesa schierata, in una partita in casa, da vincere a tutti i costi.
Un aspetto che lo stesso Greco ha capito, visto che dopo 10 minuti ha mandato a scaldare Pecorino, facendolo entrare solamente nella ripresa, con lo 0-1 da recuperare.
Nel secondo tempo si è vista anche una reazione, ma sempre confusionale. Come gioca questo Frosinone? E’ un mistero. Siamo fermi a quello di Di Francesco. Questo Frosinone non ha un senso logico, non c’è chi verticalizza, non c’è un attaccante su cui aggrapparsi con i lanci lunghi, non ci sono inserimenti dalle retrovie. I terzini restano a guardare senza farsi tutta la fascia (Oyono un cross e sbagliato in tutta la partita). Siamo a metà febbraio, qual è il punto di forza del Frosinone? Solo due modi ha questa squadra di segnare: giocate estemporanee di qualche singolo (vedi Lusuardi con il Catanzaro) e i piazzati. Stop. Non ci sono schemi, non c’è mordente, non c’è nulla.
Poi la ciliegina sulla torta è arrivata dopo il gol di Koutsoupias. Una partita da vincere a tutti i costi, con il pari ci fai poco o nulla, e cosa fai? Esulti come se avessi vinto la finale di Champions, perdendo tempo, con la panchina in campo a esultare. Ragazzi, qui c’è parecchio che non va. Non si è capita bene la situazione o si vive in un mondo parallelo e non nella realtà. Il Frosinone sta retrocedendo senza sporcarsi la maglia, senza lottare, senza anima. Nel primo tempo invece che 11 Leoni affamati si sono visti 11 gattini che purtroppo per loro si ritrovavano sulla tangenziale e al minimo passo falso venivano fatti fuori. La paura in questi casi non serve, porta solo a prestazioni come quelle viste nel primo tempo. Non serve subire un gol per svegliarci. Il Frosinone è in una situazione di classifica che “di gol” ne ha già subiti parecchi.
Le partite che mancano sono 12, 36 punti a disposizione. Il Frosinone non ha mai vinto nel 2025 ed ha 6 punti di svantaggio dalla salvezza diretta e 5 dai playout. Ancora bisogna guardare questo tipo di prestazioni? Fate voi.