Frosinone, Angelozzi: “Avanti con Vivarini, la società non vuole retrocedere”

Le parole del direttore dell'Area Tecnica giallazzurra nella conferenza stampa di martedì mattina

Guido Angelozzi, direttore dell’Area Tecnica del Frosinone Calcio, alle 10:30 è intervenuto in conferenza stampa dallo stadio Benito Stirpe.

“Abbiamo dovuto cambiare tante cose quest’estate e sapevamo che ci sarebbero stati dei momenti nei quali la squadra non sarebbe andata bene. Abbiamo fatto restare chi voleva, abbiamo preso Vivarini che per me è bravissimo, l’anno scorso è stato il migliore e siamo andati sul sicuro. Siamo convinti di aver fatto la scelta giusta. Se c’è qualcosa che mi posso rimproverare è che la squadra è stata fatta negli ultimi giorni di mercato, per cui devo dare l’opportunità all’allenatore e ai calciatori. E in più c’è da dire che la squadra dal 15 agosto ha avuto una sfortuna addosso fuori dal normale. Ieri sera è stato operato Pecorino, domani verrà ricoverato e operato Distefano. Abbiamo avuto 6 interventi in un mese e mezzo a calciatori sui quali noi puntavamo. Siamo feriti ma non morti, ricordatevelo. La squadra verrà fuori ne sono convinto. Non vogliamo retrocedere, la società è sempre presente e se ci sarà da fare qualcosa a gennaio lo faremo. Con la calma e la forza della società, perché la società è forte, usciremo da questa situazione. Se c’è qualcuno che vuole dare le colpe la dia a me perché sono il responsabile di tutto”.

Su cosa fare prossimamente: “Siamo convinti che la squadra intrapresa sia quella giusta, ma non è che cambiando arrivano i risultati. Il nostro progetto è costruire qualcosa per far divertire i tifosi. Dobbiamo lavorare di più, impegnarci di più, recuperare i calciatori che sono fuori. Continuiamo il percorso intrapreso, non è che lo cambiamo perché non stanno arrivando i risultati”.

Sul pensiero dei tifosi: “Rispetto tutti ma andiamo avanti per la nostra strada. Ringraziamo i tifosi ma non decidono cosa fa la società. La società è rappresentata da Stirpe e Angelozzi, poi ci sono Zoino e Doronzo. Noi siamo una società forte, ma tanto forte, in tutti i sensi. Abbiamo iniziato un percorso e andiamo avanti, ci sono dei momenti di difficoltà come questi e sono venuto qui per spiegarvi la situazione. Negli ultimi anni vi abbiamo dimostrato che siamo corretti, leali. E’ facile oggi dire che cambiamo allenatore, facilissimo. Abbiamo intrapreso un percorso conoscendo i rischi che correvamo. Ci vuole un po’ di calma, ma ne verremo fuori. Pecorino è stato operato e non ci sarà per 2/3 mesi. Lo so che i tifosi sono incavolati, ci mancherebbe. Ma non possiamo stare all’umore dei tifosi: io li rispetto tantissimo ma prendiamo noi le scelte, poi se non saremo in grado di uscire da questa situazione me ne andrò a casa”.

Sulla squadra: “Noi a Spezia abbiamo fatto una grande partita, giocando un calcio bellissimo. Tutti i giorni sto al campo e vedo come si allenano. Sulla questione psicologica devono intervenire tante componenti per creare la giusta alchimia. Sto diventando matto per capire cosa fare, dove si può migliorare. E’ una cosa che magari nasce da sola ma non è colpa di nessuno. Vedo la passione che ci mette l’allenatore, ma vi assicuro al 100% che non c’è nessun problema tra allenatore e squadra. Dobbiamo cambiare marcia, oggi la squadra rientrerà e ci ritroveremo a pranzo per discutere. Ma non ci sono frizioni. Non mi era mai capitato di avere 6 operazioni ad altrettanti calciatori importanti in 2 mesi”.

Su Partipilo: “Il nervosismo dopo aver sbagliato il rigore ci può stare. Secondo me non ha fatto cose fuori dal normale, ha sbraitato un po’. A fine partita diceva che era colpa sua se avevamo perso. Gli ho detto che la colpa è di tutti, non sua. La settimana prima avevamo fatto un’ottima prestazione, siamo tornati a giocare in casa e non abbiamo vinto. Non abbiamo mai vinto in casa, vuol dire che c’è un blocco mentale”.

Sui Canotto, Szyminski e Haoudi reintegrati: “L’allenatore mi ha chiesto se potevano essere reinseriti vista la situazione e la società lo ha fatto. Erano nella lista, per cui è stato facilissimo reinserirli. Ogni giorno ne perdiamo uno, menomale che ci sono loro”.

Sulla possibilità di prendere un attaccante svincolato (Caputo): “Ci abbiamo provato prima che prendevamo Tsadjout ma per problemi familiari non se l’è sentita. Per cui restiamo così, andiamo avanti con Ambrosino e Sene, secondo me ce la possiamo fare. Mi preoccupo di trovare l’alchimia giusta, non dei singoli. Siamo uomini e dobbiamo dimostrarlo. Vi dico già da oggi che noi arriveremo dove avevamo detto a inizio anno (i playoff, ndr)”.

 

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