Ernesto Salvini, ex direttore generale del Frosinone Calcio, intervistato da La Casa di C ha parlato della sua esperienza in Ciociaria.
“Ho vissuto quelle bellissime esperienze in silenzio, chi resta in una città per 14 anni la fa sua. Il mio atto d’amore più grande per il Frosinone è stato capire quando era il momento di andarsene; l’ho fatto in silenzio, come quando sono arrivato. La decisione l’ho presa dopo la mancata promozione in A dopo la finale playoff contro lo Spezia. Sono orgoglioso di questa scelta, seppur durissima: avevo un legame speciale con la piazza, penso di essere stato uno dei pochi direttori a cui sia stato dedicato un coro. E’ stato come lasciare una famiglia ma era il modo migliore per dare un futuro al Frosinone. Sarò sempre grato a Stirpe, persona di grande spessore e vero conoscitore di calcio”.