Chissà cosa avrebbe detto il telecronista Francesco Marcozzi – reso celebre dalla Gialappa’s Band – dopo aver visto il gol di Dimarco o il rigore assegnato in favore dei nerazzurri. Il Frosinone si arrende all’Inter dopo due gol – come affermato dallo stesso Di Francesco – ‘un po’ così’.
E dire che il Leone aveva sorpreso l’Inter con un nuovo sistema di gioco, togliendo pericolosità ai nerazzurri soprattutto sugli esterni. Dimarco e Dumfries infatti avevano inciso poco fino al gol dell’1-0. Poi la giocata estemporanea – e forse casuale -di Dimarco hanno indirizzato la partita a favore dei padroni di casa.
Anche l’infortunio di Mazzitelli ha inciso parecchio in negativo sulla partita, con il Frosinone che quasi in maniera inconscia, ha arretrato il suo baricentro dopo l’uscita del capitano. Nel secondo tempo, poi, lo scivolone di Okoli ha spalancato le porte a Thuram che si è involato in area di rigore per poi sbattere sul piede di Monterisi che era intervenuto in scivolata. Un rigore abbastanza generoso in realtà, visto che sembra più Thuram a cercare l’avversario che il contrario.
Nonostante la sfortuna, però, il Frosinone ha continuato a giocare più dell’Inter (e infatti il possesso palla è stato superiore rispetto agli avversari) creando più di qualche grattacapo a Sommer, bravo in un paio di circostanze a farsi trovare pronto. Immancabile poi l’ormai consueto legno colpito dal Frosinone, il dodicesimo in stagione (la squadra che ne ha presi di più in Serie A). Questa volta ad opera di Cheddira. Un gol che avrebbe riaperto i giochi nel finale.
Il Frosinone, come spesso è accaduto in quest’inizio di stagione, ha ricevuto molti complimenti dagli addetti ai lavori per l’organizzazione e per il gioco espresso. A volte, però, specialmente quando si assistono a determinate partite, più che i complimenti ci piacerebbe risentire quella celebre affermazione di Marcozzi in quel Frosinone-Giulianova.
