Partiamo dalla fine. Nella conferenza stampa post partita ogni giornalista di Milano che ha fatto una domanda a Di Francesco ha esordito complimentandosi per quanto fatto vedere in campo dalla sua squadra. SƬ perchĆ© il Frosinone visto domenica sera in campo a “San Siro” contro l’Inter non ĆØ sceso in campo con l’atteggiamento tipico di una neopromossa, ma cercando di giocarsela alla pari con i vicecampioni d’Europa.
“Stare attaccati sotto la traversa a me non piace” ha sentenziato Di Francesco in sala stampa, parole che sono state dimostrate anche dai fatti. QuarantatrĆ© minuti di grande calcio, una squadra che si ĆØ difesa in maniera ordinata rischiando poco e che ha provato a far male ai nerazzurri attraverso il gioco. Questo grazie alla lettura tattica perfetta dell’allenatore pescarese, che – come accaduto contro la Roma – ha deciso di cambiare sistema di gioco passando a una difesa a 3.
A cambiare il volto alla partita ci hanno pensato due episodi in 5 minuti, ovviamente con l’intervallo di mezzo. Al 43′ Dimarco – lontano 56 metri dalla porta – prova a crossare sul secondo palo, colpisce male il pallone che assume una strana traiettoria e batte Turati. Al 48′ uno scivolone di Okoli consente a Thuram di andare a campo aperto verso l’area giallazzurra: dopo una finta viene steso da Monterisi e guadagna un calcio di rigore. Il contatto c’ĆØ, ma il tocco del difensore giallazzurro ĆØ veniale.Ā
Con il doppio vantaggio i ragazzi di Inzaghi gestiscono abbastanza agevolmente, anche se SoulĆ© e compagni rischiano di riaprire il match con CheddiraĀ che impatta benissimo nel match eĀ appena entrato centra il palo (il 12esimo stagionale per il Frosinone, nessuno come lui in Serie A). Al triplice fischio di Dionisi c’ĆØ quell’amarezza fisiologica che si ha dopo una sconfitta, ma c’ĆØ anche la consapevolezza di aver fatto tutto il possibile.Ā “Non posso dire niente ai ragazzi – ha commentato DiFra-, per la voglia che hanno messo di giocarsela alla grande. Sto trasmettendo un pensiero: osare e rischiare”. Pensiero preso alla lettera da tutti i suoi ragazzi a partire da SoulĆ©, chiave del gioco giallazzurro, fino a Marchizza, benissimo sia da braccetto della difesa a 3 che da terzino sinistro.
L’unica nota stonata della serata ĆØ l’infortunio di capitan Mazzitelli, uscito al 35′ del primo tempo per un problema muscolare al polpaccio. Quando la sua leadership ĆØ venuta meno il centrocampo ha iniziato a fare un po’ più di fatica. La speranza ĆØ che si sia fermato in tempo e che possa tornare a disposizione giĆ tra due settimane alla ripresa del campionato per un’altra sfida fondamentale in ottica salvezza contro il Genoa. La strada intrapresa ĆØ quella giusta: può sembrare assurdo dirlo ora, ma dopo la sconfitta contro l’Inter il Frosinone ha la certezza di essere una grande squadra.