Le parole del centrocampista giallazzurro intervenuto nella trasmissione su Twitch
Daniel Boloca è certamente uno degli elementi di spicco del Frosinone di Fabio Grosso. Il centrocampista centrale sta crescendo di settimana in settimana, cosa che gli ha permesso di attirare l’interesse già di diversi club di Serie A. Mercoledì pomeriggio Boloca è intervenuto su Twitch nella formazione di Cronache di Spogliatoio, spazio in cui ha raccontato la sua carriera.
Sul suo percorso calcistico: “Dopo le giovanili ho fatto la prima esperienza in Slovacchia e fu un’esperienza che mi ha aiutato tantissimo. Successivamente sono tornato in Italia nei dilettanti. Dopo l’esperienza alla Pro Sesto pensavo di non essere in grado di fare il calciatore e quindi ci avevo pensato magari a fare qualcos’altro, mi ero dato l’ultima chance con il Francavilla. Fu la svolta perché mi fece capire che potevo fare quella categoria, la Serie D e successivamente l’anno dopo ho fatto il doppio salto in B“.
Sulla religione: “I miei genitori sono evangelici. Non pratico tanto come loro ma fin da bambino mi portavano in chiesa, a volte altre controvoglia. Ma fin da piccolo mi ha aiutato parecchio avere fede. Prima di ogni gara faccio una preghiera e cerco di andare in chiesa la domenica quando sono libero“.
Sul ruolo in cui lo vede meglio Grosso: “Non parla mai di ruoli e di moduli, la cosa più importante è la partecipazione e il saper occupare bene il campo. Quello che conta è occupare il campo in modo migliore. Sono onorato delle sue parole, io do sempre tutto me stesso“.
Sul segreto di questo Frosinone: “Credo sia l’unione della squadra a fare la differenza. Siamo tutti sulla stessa lunghezza d’onda e cerchiamo sempre di dare il massimo“.
Sul trasferimento saltato allo Spezia: “Ho avuto l’opportunità di allenarmi con loro due mesi, una squadra molto forte con un allenatore molto valido con Italiano. Per me è stata un’esperienza più che positiva. Mi feci male al menisco e mi operai, loro andarono in A e non mi tesserarono“.
Su Angelozzi: “Lo ringrazio davvero di cuore perché fin dal primo giorno ha creduto in me e ne sono onorato. Quando rimasi svincolato mi disse di non andare da nessuna parte perché mi avrebbe portato con sé ovunque fosse andato, e così è stato“.
Sulla Serie A: “Speriamo tutti di poter realizzare questo bellissimo sogno“.