Pecorino a PassioneFrosinone: “Le cose stanno girando, sabato la partita più importante”

Le parole dell'attaccante giallazzurro su Passione Frosinone, trasmissione in onda su Hit FM e Radio Day

Emanuele Pecorino, attaccante giallazzurro, è intervenuto nel corso della trasmissione Passione Frosinone in onda su Hit FM e Radio Day.

Mi racconti la vittoria di Genova?

“Faccio gol io o un compagno è la stessa cosa, l’importante è far gioire i tifosi e portare la vittoria a casa. Poi sono un attaccante e voglio fare gol che per me è ossigeno, però l’importante è che è andata bene”.

Cosa daresti per fare gol?

“Posso dire che sono stato male, non l’ho vissuto molto bene questo periodo. Per un attaccante fare gol è importantissimo e non l’ho vissuta molto bene. Adesso sto cercando di lavorare anche di testa e di mettere sempre prima la squadra. Poi il resto viene da solo, penso ad allenarmi bene e a dare il massimo. Spero che arrivi il prima possibile, perché è importante per darmi fiducia. Dopo 4 mesi di infortunio è stata dura rientrare, però ora sono qui e mi giocherò le mie carte”.

Che lavoro ti chiede Bianco?

“Il mio obiettivo è proteggere palla, scaricarla e attaccare la porta. Mi piace fare il lavoro sporco, non sono un brevilineo e quindi faccio la lotta per i miei compagni”.

Che tipo di cambiamento tattico hai visto con Bianco?

“La testa fa tutto. Siamo gli stessi giocatori ma è cambiato qualcosa nella nostra testa. E’ venuto Lucioni, Di Chiara, Bohinen, Koné che ci stanno dando una grandissima mano. Ma siamo quelli di febbraio, è cambiato qualcosa nella nostra testa che ora abbiamo la consapevolezza di essere una squadra forte e le cose stanno girando nel nostro verso. Finalmente ho visto il direttore e il presidente ridere che è una bella cosa, cavalchiamo l’onda e continuiamo così”.

Questo tipo di affetto te lo aspettavi?

“Mi dà tanto. Voglio ringraziare i tifosi che mi hanno sempre sostenuto anche se un attaccante deve fare gol. I tifosi lo capiscono e mi hanno dato sempre una mano, per questo li vorrei ringraziare perché non è facile trovare una tifoseria così. Qui si vive di calcio ed è una cosa che fa piacere”.

Sul gol?

“Rimaniamo che faccio una bella prestazione e vinciamo la partita, poi se arriva il gol meglio”.

Possiamo dire che i 3 punti dai playout e i 6 dai playoff ci spingono a continuare così perché può succedere di tutto?

“Può succedere la qualsiasi. Il campionato è tosto, secondo me sabato sarà la partita più importante perché può darci una mano anche in ottica futura. Quello che viene in più, una volta conquistata la salvezza, è tutto di guadagnato”.

Cosa è scattato nella vostra testa per questo cambiamento?

“Penso che l’impegno c’è sempre stato ma i risultati non sono arrivati, le cose non andavano nel verso giusto. Non c’è una spiegazione secondo me vera e propria. Abbiamo cambiato mister e quando questo accade c’è sempre uno stimolo in più. Con Bianco stiamo lavorando molto di più sulla finalizzazione, prima avevamo occasioni ma non concretizzavamo al meglio. Stiamo lavorando su come impostare la gara nel modo migliore, il mister ci ha dato una grandissima mano”.

Probabilmente è la fiducia che ora pesa…

“Sì è un elemento importantissimo. Ora sicuramente non ci manca, è l’unica arma sicura che abbiamo e bisogna continuare su quest’onda e incrementarla ancora di più”.

Sei d’accordo nel dire che in questo momento l’avversario che vai ad affrontare poco conta? Conta come il Frosinone si vuole porre da qui alla fine…

“Penso che non dobbiamo pensare al nome della squadra che affrontiamo ma a noi stessi e non sbagliare partita. L’atteggiamento deve essere sempre lo stesso, come abbiamo fatto con la Sampdoria. Con la consapevolezza di essere una squadra forte”.

Ti aspettavi di giocare un po’ di più?

“Sì. Diciamo che l’infortunio non mi ha aiutato. Quando rientri da uno stop così lungo non è facile riprendere tutto quello di prima, ricordarti magari come andare a saltare per prendere la palla. Io non ho mai detto una parola riguardo le scelte degli allenatori e ho sempre cercato di smentirli sul campo”.

Abbiamo avuto tantissimi infortuni. Questo, oltre ai cambi in panchina, non vi ha aiutato…

“Non mi era mai capitato di vivere una stagione così travagliata, con 3 cambi di allenatore, 0 gol a marzo. Però questa è la vita e questi sono gli ostacoli da superare che ti rendono più forte. C’è da rimboccarsi le maniche e lavorare”.

Quando avevi 8/9/10 anni quali erano i tuoi sogni?

“Tra giocare nella squadra della mia città, fare gol nel derby, andare al Milan e alla Juventus, ho tolto qualche sassolino dalla scarpa. Le emozioni vissute sono tantissime, giocare per il Catania per me era bellissimo”.

 

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